ASD LENZA PRAENESTE
PALESTRINA

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INGLESE

 

La Pesca all' Inglese inventata dagli inglesi, si è diffusa in Italia a partire dal 1985, quando gli inglesi vinsero il mondiale di pesca svoltosi a Firenze. Oggigiorno è adottata non solo dagli agonisti ma conta numerosi proseliti anche tra i pescatori dilettanti, per molti dei quali è diventata una tecnica familiare. Attrezzo fondamentale di questa tecnica di pesca è la canna all'Inglese, l'utilizzo di galleggiante all' Inglese ovvero galleggianti montati fissi i scorrevoli, agganciati alla lenza madre per l'estremità inferiore. La canna risulta essere di carbonio alto modulo, e solitamente a tre pezzi ad innesto o telescopiche. Le misure dell'attrezzo vanno dai Mt 3.50 ai Mt 4.50. La caratteristica più evidente, è la presenza di un numero elevato di anelli che conferiscono alla canna una facilità di lancio. L'articolo è corredato da un mulinello appositamente studiato, cioè presenta un rapporto di recupero di 1:6, e presenta una bobina bassa e con un buon diametro per facilitare la fuoriuscita del filo durante il lancio.

 

 

Un'altra particolarità è il galleggiante usato, che risulta avere un'asta particolarmente lunga e avere il peso concentrato sul baso del galleggiante; il galleggiante possiede inoltre un anellino in cui viene fatto passare un moschetto che verrà successivamente collegato sulla lenza madre. Anche la lenza risulta particolare, in quanto si carica in bobina del filo con un peso specifico maggiore a del filo normale, che permette così l'affondamento del filo stesso in acqua.

 

Il vantaggio di questa tecnica è di avere la possibilità di effettuare lunghi lanci ma nello stesso tempo di avere un contatto diretto con l'amo, che in fase di ferrata sarà determinante per allamare il pesce. Inoltre le caratteristiche del nylon, precedentemente citate, permettono di pescare anche in presenza di vento trasversale, evitando così il formarsi di pance che provocherebbero un ritardo in fase ti ferrata.

 

Nelle competizioni, in particolare in quelle in acque interne, la tecnica preferita dagli agonisti è sicuramente questa, con un ritorno alla bolognese solo nei casi in cui il pesce è abbastanza vicino alla riva ma non al punto da rendere possibile l'impiego della canna fissa, oppure quando il pesce mangia con estrema voracità e continuità (al fine di velocizzare il recupero).