ASD LENZA PRAENESTE
PALESTRINA

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TRALICCIO

FIUME LIRI



Il campo gara Traliccio, è situato lungo le sponde del fiume Liri in provincia di Frosinone. IL fiume Liri, nasce sulle montagne di Cappadocia e va a sfociare nel Mar Tirreno, nei pressi di Minturno, dopo un corso di circa 158 Km. (40 dei quali lungo la Valle Roveto).
Il nome Liri deriva dal latino Viridis (verde), con chiaro riferimento al colore delle sue acque. All'opposto, in passato taluno aveva pensato a una derivazione da lira (fango, mota), ma l'ipotesi sembra oggi dei tutto abbandonata, soprattutto per il fatto che, come vedremo, nelle citazioni il nostro fiume viene spesso designato proprio coi nome di "verde".

Il fiume presenta una buona portata d'acqua durante tutto l'hanno ma la sua profondità varia da zone a zone. Infatti a Isoletta, sono state create artificialmente,molte anze per usi agricoli,e di conseguenza la loro profondità si aggira sul metro.






Il campo gara si raggiunge da Roma, percorrendo l'autostrada A1 in direzione di Napoli, per uscire al casello di Ceprano. Qui si seguono le insegne per IsolettaD'Arce, dove si incontra da subito il fiume. Si segue la strada per San Giovanni Incarico e si svolta a sinistra per seguire fino in fondo via Civita.


Il fiume Liri, a causa del non rispetto dell'essere umano nei confronti della natura, presenta un'innumerevole sporcizia e degrato sulle sponde, sporcizia che si riflette anche in acqua, visto il suo inquinamento causato dagli scarichi fogniari.

Qui però la fauna ittica è riuscita a trovare zone quasi incontaminate, dove proliferare, ed è proprio qui che si effettuano grosse catture. Il Liri infatti è popolato da carpe, carassi, savette, cavedani, alborelle, tinche, barbi,scardole e persici reali.

La pescie che meglio si è adattata è la carpa che raggiunge notevole taglia, ma anche i cavedani sono riusciti ad ambientarsi assumendo anch'essi buona taglia. Il resto della fauna invece ha avuto dei grossi problemi, dove si sta assistendo alla scomparsa di carassi e scardole.


La tecnica più utilizzata è senza dubbio la roubasienne, ma anche la fissa e l'inglese possonpo regalare buone giornate di pesca.

Qui ci troviamo a pescatre su fondali di 5.50Mt , dove in giornate con poca corrente si utilizzano gallegginti da 0.50gr ai 2gr, ma ci sono giornate in cui bisogna utlizzare anche 6gr, a causa dell'apertura della diga più a monte.

La realizzazione della lenza è veramente importante, in quanto, ci troviamo a insidiare cavedani di buona taglia che risulta essere molto sospettoso,e davanti ad un'esca presentata non molto bene risulta quasi impossibile la sua cattura. Di conseguenza dovremmo realizzare lenze molto morbide in acqua, con l'uso di una spallinata ad aprire verso il basso su una madre lenza dello 0.14mm, e una lunghezza della piobatura di circa 60 cm , con piombi del 9 ed un bulck di taratura.

E' inevitabile l'utilizzo di ami del 18 e terminali dello 0.9-0.8mm.


Si preferisce, inoltre, utilizzare molto bigattino incollato, invece che la pastura, in quanto, vista la presenza delle carpe, in fase di pesca al cavedano avremo molte allamature ma altrettante rotture a causa della loro forza e della lora taglia. Si può dare del bigattino a fionda, ma nei mesi caldi la presenza di minutaglia disturba la discesa del bigattino in acqua.

Visto che ci troviamo a pescare nella provincia di Frosinone, per i non residenti della provincia stessa è indispenzabile il tesserino ittico fornito dalle Regione Lazio.